Lunedì 25 Novembre 2024

L'ambasciatore cinese liquida gli animalisti: "Yulin è affare nostro"

Protesta con i guanti insanguinati di Animalisti italiani onlus e Irriducibili Liberazione Animale a Roma dinanzi alla sede diplomatica

Una foto del Festival di Yulin (Olycom)

Una foto del Festival di Yulin (Olycom)

Roma, 18 giugno 2015 - Una rappresentazione con guanti insanguinati. E' stata questa l'iniziativa organizzata questa mattina a Roma da 200 attivisti delle associazioni 'Animalisti italiani onlus' e "Irriducibili Liberazione Animale" che hanno protestato, davanti alla sede dell'ambasciata cinese, contro il Festival in programma a Yulin il 21 giugno di ogni anno, durante il quale vengono macellati circa 10 mila cani e gatti.  

"Siamo qui in tantissimi nonostante oggi sia un giorno lavorativo per gridare il nostro sdegno e fermare la mattanza che partirà il prossimo 21 giugno, lo facciamo nel segno della nonviolenza gandhiana, quella per cui non ci si volta dall'altro lato di fronte alla tortura degli indifesi ma ci si batte in loro protezione", ha detto il presidente degli Animalisti Italiani Walter Caporale.  "Purtroppo l'Ambasciatore cinese ha deciso di ignorare le nostre proteste e ci ha negato persino la possibilità di un incontro e rispondendo che questa orrenda strage è un loro affare interno che non ci riguarda" ha aggiunto Caporale.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]