Roma, 20 agosto 2016 - Un incidente terribile che è costato la vita ad un bambino di 18 mesi. E' quello avvenuto in Sicilia e ha avuto come protagonisti due cani dogo argentino. Una tragedia che, sostiene il Partito animalista europeo, poteva essere evitata a patto di sanare il vulnus legislativo. Per il Pae, infatti, solo chi detiene un porto d'armi dovrebbe poter acquistare cani che appartengono alle specie ritenute più aggressive.
"Se è vero che la reazione di ogni singolo cane è imprevedibile perché non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza ad una razza o ai suoi incroci, è pur vero che l'esito delle conseguenze cambia sostanzialmente se l'aggressore è un pitbull piuttosto che un barboncino", sottolinea una nota del Pae. "Preso atto del vulnus legislativo sarebbe opportuno ed auspicabile limitare la vendita di cani pericolosi esclusivamente ai titolari della licenza di porto d'armi per difesa personale", dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli.
"L'aggressione di alcuni cani può essere devastante quanto un colpo di revolver, per questo motivo la proposta del PAE chiede di equiparare tali cani a vere e proprie armi limitandone l'acquisto, la detenzione e la conduzione che dovranno essere autorizzate solo ai possessori della licenza rilasciata dal Questore, la disciplina ed i requisiti sono indicati nel Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza", prosegue Fuccelli. "Fatto salvo per i cani provenienti da provvedimenti di sequestro e confisca, come ad esempio i cani utilizzati per i combattimenti clandestini, per cui le associazioni protezionistiche di volontariato continueranno ad avere la facoltà di gestirne il recupero e la custodia", conclude il presidente del Pae. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]