Roma, 18 luglio 2015 - Questa mattina decine di attivisti dell’ Associazione Animalisti Italiani Onlus si sono incatenati all’ingresso del mattatoio più grande della capitale, in via Togliatti, bloccandone di fatto l’accesso per diverse ore, per protesta contro la pratica della macellazione rituale in Italia. La data non è stata scelta casualmente: il 18 luglio coincide con la fine del Ramadan, giornata in cui avviene una vera e propria mattanza: decine di migliaia di animali vengono sgozzati con il rito religioso, senza essere prima storditi, e poi lasciati a morire per lento dissanguamento. (dossier, foto e video su: www.animalisti.it)
Durante questa azione dimostrativa c’è stata la visita all’interno del mattatoio dell’on. Paolo Bernini e dell’ avvocato degli Animalisti Italiani, Alessio Cugini, per verificare che la regolamentazione in merito alla macellazione rituale venisse rispettata. In Italia ed in molti Paesi europei si è posta da anni la questione della considerazione degli animali come esseri senzienti, capaci cioè di soffrire. Anche nei luoghi dove per la filiera alimentare vengono uccisi animali, sono state create normative per proteggerli dalla sofferenza e dalla crudeltà, come l’obbligo dello stordimento.
“La macellazione rituale religiosa - dichiara il presidente dell’ associazione Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale - sia araba (Halal) che ebrea (Kosher), prevede lo sgozzamento dell'animale perfettamente cosciente, con conseguenti immani sofferenze, fino al raggiungimento della morte per dissanguamento. Oggi, la fine del Ramadan, in tutte le strade dei Paesi musulmani vengono sgozzate decine di migliaia di capre e pecore in segno di festa. Non possiamo accettare che questa pratica crudele ed incivile avvenga anche nel nostro Paese.”
Il Regolamento Europeo 1099/2009 prevede che l'uccisione degli animali per la filiera alimentare avvenga previo stordimento. La normativa garantisce inoltre agli Stati membri dell'U.E. l'autonomia decisionale in tema di deroghe per la macellazione. In Europa alcuni Paesi quali Polonia, Svizzera, Danimarca, Lettonia e Svezia l'hanno vietata, altri, come Austria, Estonia, Slovacchia e Finlandia la permettono senza concedere deroghe allo stordimento per risparmiare all'animale atroci agonie prima della morte. “ In Italia – conclude il presidente – il Decreto Legislativo n° 333 del 1998 prevede che gli animali debbano essere uccisi previo stordimento, in modo da essere privi di coscienza, proprio per evitargli ulteriori sofferenze. Vogliamo che le nostre Leggi vengano rispettate senza concedere deroghe alle normative vigenti”.
"Chiediamo con forza al presidente del Consiglio Renzi, alla presidente della Camera Boldrini e al presidente della Commissione Agricoltura Luca Sani di intervenire e porre fine a tali pratiche crudeli ed incivili. Chiediamo di firmare la petizione che sollecita il Parlamento a calendarizzare, discutere e votare la proposta di legge 1225 del 18 giugno 2013 "Modifiche al D.to Lg.vo 01/09/1998 n° 333 recante attuazione della direttiva 93/119/CE relativa alla protezione degli animali durante la macellazione o l’abbattimento", riporta una nota di Animalisti italiani onlus.
“La nostra Costituzione” – interviene Pier Paolo Cirillo, vicepresidente dell'associazione - sancisce la laicità dello Stato, quindi la libertà religiosa deve rispettare i limiti nella comparazione con altri valori tutelati dal nostro ordinamento giuridico, così come stabilito dal nostro Comitato Nazionale per la Bioetica: “quello che è lecito per l’Italia, intesa come Stato, ha la priorità su quello che è lecito per qualunque religione”. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]