Giovedì 23 Gennaio 2025

Tagliò coda e orecchie ai cani: rinviato a giudizio allevatore bresciano

L'uomo è accusato di maltrattamento di animali, falso e omessa denuncia. La Lav si è costituita parte civile

Cucciolo di doberman con le orecchie tagliate in una foto di repertorio (L.Gallitto)

Roma, 16 febbraio 2016 - È stato rinviato a giudizio l'allevatore bresciano di cani di razza Pastore dell'Asia Centrale accusato di maltrattamento di animali, falso e omessa denuncia per aver tagliato coda e orecchie ad  alcuni cuccioli. Fatti accaduti un anno in provincia di Brescia. Coinvolti anche un veterinario dell'Asl di Brescia, già al centro dello scandalo del macello di Italcarni e che ha chiesto la celebrazione del processo con rito abbreviato, un veterinario dell'allevamento bresciano che ha invece patteggiato una pena di nove mesi, mentre la moglie ha scelto il rito abbreviato. La Lav si è costituita parte civile. Un anno fa la Guardia di Finanza di Brescia sequestrò nell'allevamento 40 cani di razza con orecchie e coda tagliati.

Il veterinario dell'Asl non avrebbe denunciato le mutilazioni eseguite da un veterinario privato, assistito dalla moglie, su commissione del proprietario dell'allevamento. «Il taglio di coda e orecchie rappresenta un grave maltrattamento, anche etologico, in quanto priva i cani di due fondamentali strumenti di comunicazione per rapportarsi con i propri simili, gli altri animali e con l'uomo - dichiara Ilaria Innocenti, responsabile nazionale LAV del Settore Cani e Gatti - Oltre alla condanna penale ci auguriamo che l'Ordine dei Medici Veterinari di Brescia voglia impartire il massimo della sanzione disciplinare nei confronti dei veterinari coinvolti».  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]