Venerdì 22 Novembre 2024

"Droghe. Gentiloni dica no alla proroga dei test sugli animali"

Lav ricorda che domani il consiglio dei ministri deciderà della vita di milioni di animali impiegati per testarel le sostanze di abuso. Dal primo gennaio scatta il divieto

Gatto in laboratorio in una foto Olycom

Gatto in laboratorio in una foto Olycom

Roma, 28 dicembre 2016 - "Domani con un Sì o con un No il Governo avrà in mano la vita di decine di migliaia di animali e l’incentivo alla ricerca sostitutiva, per una parte della pericolosa e dannosa vivisezione. Domani, infatti, il Consiglio dei Ministri si riunirà per l’approvazione del cosiddetto “Decreto Milleproroghe”, nel cui testo molto probabilmente è stata inserita una proroga per l’entrata in vigore del divieto di test su animali per le sostanze d’abuso (alcol, fumo, droghe), i trapianti di organi tra specie diverse e il riutilizzo in una seconda sperimentazione degli stessi animali, già impiegati in procedure classificate come “gravi”. In assenza di proroga, invece, tali divieti entrerebbero regolarmente in vigore dal 1° gennaio prossimo, come previsto dal Decreto Legislativo 26 del 2014". E' quanto riporta una nota della LAV che lancia un appello al Presidente del Consiglio Gentiloni, affinché si faccia interprete della volontà della stragrande maggioranza degli italiani (l’80,7% è contrario alla vivisezione – Fonte: Eurispes 2016), a favore di una ricerca davvero scientifica, ricordando che il Ministro della Salute Lorenzin è lo stesso che oltre due anni fa ha approvato l’entrata in vigore della parte di questa Legge che ci pone all’avanguardia in Europa" riporta ancora la nota. 

“Le diranno, Presidente Gentiloni, che non ci sono alternative alla sperimentazione delle sostanze d’abuso sugli animali e invece non solo questo non è vero, ma a dirglielo saranno gli stessi che per 25 anni si sono opposti al divieto dei test dei cosmetici sugli animali, poi entrato in vigore a livello europeo e che dimostra che con i test sostitutivi si può fare ricerca, basta volerlo - dice Gianluca Felicetti, Presidente LAV - sono le stesse forze che non fanno partecipare l’Italia ai numerosi bandi comunitari per l’assegnazione di risorse economiche per lo sviluppo dei metodi alternativi alla vivisezione, facendo scappare all’estero i ricercatori italiani bloccati dal dogma della sperimentazione sugli animali, oltretutto sottopagati da una ricerca in crisi, che non riesce a guardare al futuro e che presenta serie lacune sulle tecniche più all’avanguardia e competitive, che non ricorrono ad animali”. 

Due settimane fa la LAV ha consegnato al Ministero della Salute oltre 57.600 firme raccolte in pochi mesi con la campagna “Aiutali a uscirne”, suffragate dalla presa di posizione di numerosi scienziati, tra cui epidemiologi e ricercatori di Università pubbliche come quelle di Pisa e de La Sapienza di Roma, che considerano superate, obsolete, non utili le ricerche su animali delle sostanze d’abuso. 

"E’ sconcertante che vizi umani come alcol, fumo e droghe siano ancora testati su animali, che non bevono né fumano e, pertanto, non potrebbero nemmeno abusare di queste sostanze e che, peraltro, questo avvenga spesso a spese dei contribuenti in Università pubbliche chiuse all’innovazione" scrive ancora la LAV. "Si tratta di un’aberrazione sul piano scientifico e, prima ancora, sul piano etico: basti pensare all’elevato grado di sofferenza che i test effettuati sugli animali comportano. Considerati i dati epidemiologici a disposizione e le investigazioni con metodi alternativi, la sperimentazione animale non può più essere considerata un rimedio alle dipendenze, che tuteli davvero chi abusa di tali sostanze, in primo luogo i ragazzi e le categorie più deboli". "Sempre più centri di ricerca, non a caso, si affacciano a tecniche innovative: ne è un esempio lo studio dei ricercatori del Wyss Institute dell'Università statunitense di Harvard, che hanno costruito un “fumatore elettronico”, uno strumento capace di fumare, esattamente come l'uomo, sigarette comuni e quelle elettroniche, e con “polmoni” collegati a un chip che permettono di osservare in “diretta” i reali danni prodotti dal fumo" conclude la nota. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]