Roma, 24 gennaio 2016 - "La risposta del governo alla Terra dei Fuochi, al disastro dell'Ilva di Taranto e alle centinaia di crimini ambientali che si commettono impuniti quotidianamente nel nostro Paese, è quella di chiudere il Corpo forestale dello Stato e militarizzare il personale. È chiaro che la domanda sorge spontanea: a chi giova tutto questo?". Così i leader della Consulta Sicurezza, il maggior organismo sindacale del Comparto Sicurezza, formato dal SAP (Polizia di Stato), SAPPE (Polizia penitenziaria), SAPAF (Corpo forestale) e CONAPO (Vigili del fuoco).
"Decretare la militarizzazione di una funzione che è da sempre civile - affermano i segretari generali Gianni Tonelli, Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi, con un comunicato -, come quella di tutela ambientale ed agroalimentare, coinvolgendo un intero apparato investigativo in inquietanti giochi di potere, non può essere sottaciuto e non deve passare come una riforma perché di riforma non si tratta. Infatti, non ci saranno risparmi ma costi aggiuntivi, non si specializzerà il personale che è ormai demotivato, non si innalzerà il già esiguo livello di controllo sull'ambiente. A quali necessità sta rispondendo il governo con questa manovra? Se tutte le associazioni ambientaliste, dal WWF a Legambiente, da Fare Verde alla LIPU, dalla LAV a ENPA, avvertono inascoltate sui pericoli concreti di indebolimento del sistema della sicurezza ambientale, perché il Governo non le ascolta? Perché non sono mai stati ascoltati i sindacati che propongono una collocazione tra le specialità della Polizia di Stato come soluzione futura del Corpo Forestale?".
"La Consulta sicurezza - concludono i sindacalisti - non rimarrà in silenzio di fronte a quello che appare uno dei più grandi abbagli che il governo Renzi sta prendendo e lotterà a fianco dei Forestali per contrastare, sia politicamente che legalmente, questo assurdo quanto pericoloso progetto. Sosterremo in ogni ambito la non militarizzazione del personale che ha lunghe e dignitose carriere in una forza di polizia civile e che ha dimostrato con i fatti che non può essere limitata o cancellata facendolo assorbire da un organismo militare come l'Arma dei carabinieri. Se si vuole razionalizzare ed efficientare nel migliore dei modi, la strada maestra resta quella della creazione di una Specialità di Polizia Ambientale nell'ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e quindi della Polizia di Stato". Per contatti con la nostra redazione: [email protected]