Giovedì 19 Dicembre 2024

Trump non crede al riscaldamento globale. Ambientalisti tremano

Preoccupano le posizioni del neo presidente degli Stati Uniti su problemi fondamentali come quelli climatici anche se l'accordo di Parigi è già firmato

Tornado

Roma, 9 novembre 2016 - Nelle dichiarazioni e nelle posizioni di Donald Trump e dei suoi principali sostenitori «c'è una sottovalutazione del problema ambientale in genere, a partire da quello climatico, che è certamente il più importante», ma almeno «nell'immediato» non ci saranno «ripercussioni» sulle politiche ambientali americane. Così Sandro Fuzzi, dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna, commenta l'esito delle elezioni Usa. «L'accordo sul clima di Parigi è già approvato», spiega il climatologo, «e la forza trainante per la sua approvazione definitiva è stata proprio l'accordo raggiunto tra i due principali inquinatori, Cina e Stati Uniti».

L'esito del voto per Fuzzi non influenzerà la Cop22, visto che la nuova amministrazione entrerà in carica a gennaio: a Marrakech «le decisioni verranno prese da rappresentanti americani che sono ancora dell'amministrazione Obama». «Il punto vero», aggiunge il climatologo, è che le posizioni di Trump su ambiente e clima, ad esempio la definizione del riscaldamento globale come una «truffa» dei cinesi, «denotano anche una preoccupante ignoranza di questi problemi». «Fermo restando che una cosa è la campagna elettorale e un'altra è l'amministrazione», conclude, le reali ripercussioni di queste posizioni «le vedremo solo vivendo».  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]