Mercoledì 17 Luglio 2024
ROSALBA CARBUTTI
Politica

Raduno 5 Stelle a Imola, Casaleggio: "Pronti a governare". Ma Grillo frena su Di Maio leader

Alessandro Di Battista parla chiaro: "Non mi candiderò nemmeno se me lo chiede Grillo"

dall'inviato ROSALBA CARBUTTI

Imola, 17 ottobre 2015 - All'autodromo di Imola, dove nel 2008 il maxi concerto di Vasco Rossi paralizzava la città, sono arrivate le rockstar a 5 Stelle. Grillo, Casaleggio, ma anche i parlamentari pentastellati accolti a scatti di selfie. Il leader 5 Stelle durante il giorno si vede poco, salta il saluto sul palco delle 15 e dà appuntamento alle 20,40. 

Ma, al di là del folklore 5 Stelle, tra striscioni, palloncini e pure un tiro al bersaglio con le facce dei “nemici” politici, da Matteo Renzi a Matteo Salvini, il nodo leadership è rimasto (per ora) insoluto. In mattinata, prima Casaleggio poi Grillo hanno frenato sull'incoronazione di Di Maio. “Non è detto che sarà lui”, hanno precisato. E tutto il giorno il refrain è stato lo stesso: “Siamo pronti per governare, non abbiamo nessuna paura. Ma non si fanno nomi”. Gli attivisti, da parte loro, non si sbilanciano, ma puntano a sottolineare l'importanza delle regole che valgono anche per il caso Roma.

Alessandro Di Battista, il parlamentare più acclamato nei vari stand delle regioni, lo dice chiaramente: “Non mi candiderò, nemmeno se me lo chiede Grillo”. Gli attivisti da parte loro, se da una parte urlano “sindaco, sindaco”, preferiscono non derogare dalle regole. E tra striscioni che inneggiano a Grillo, il ritornello dell'inno pentastellato “governiamo noi”, resta più che altro una canzone, tant'è che in serata in un post sulla pagina dei parlamentari sul blog torna il consueto attacco ai giornalisti. “Vogliono solo sapere se possono mettere nell'album la figurina di Di Maio. Non abbiamo la sfera di cristallo per sapere se sarà lui il leader. Quello che è certo sono le regole del Movimento”. Ma la leadership non è l'unico tema.

A Imola, infatti, di fronte a oltre 20mila persone (anche se il consigliere bolognese Max Bugani dice che sono solo quelli in fila al punto ristoro) si discute di tanti temi, dalla corruzione, alla mafia ai problemi locali, ma manca la cosiddetta “sintesi”. Resta, però, l'invettiva: “I partiti si sono regalati 45 milioni e per il dissesto ideogeologico il governo ne ha stanziati solo 50. Sono degli assassini”, scandisce il vicepresidente della Camera di Maio, applauditissimo nel corso di tutta la giornata nel suo tour tra gli stand, in primis quello di Camera e Senato. Osannato e fotografatissimo anche il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Nonostante gli screzi passati con Grillo, nello stand emiliano-romagnolo, è caccia all'abbraccio. Lui punge, ma senza far male (”se devo dire qualcosa la dirò domenica, ultimo giorno della kermesse”): “Di Maio leader? Certo buca lo schermo”. Sul fatto di non essere stato invitato a parlare neanche quest'anno sul palco glissa. “Non voglio polemizzare, io parlo con la gente. Però non so se questo di Imola è il format migliore. Mi pare un po' dispersivo”.